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Come arriveranno i doni sotto l’Albero?

Nelle prossime settimane, anche nel mondo rurale, si aprirà una fase di aumentata domanda, che solitamente veniva accolta con brillanti risposte da parte degli agricoltori, delle botteghe artigiane e commerciali, dei ristoratori.



Pare che le vendite natalizie compongano il 40% degli incassi annuali del settore alimentare e i produttori e trasformatori di cibo da molti anni pianificano le loro attività contando sulle opportunità che il mercato delle feste offre loro. Quest'anno però, sappiamo bene che gli spostamenti alla ricerca di strenne e il consueto fermento per pranzetti e cenoni subiranno molto probabilmente una grossa inflessione.


Il cambiamento in atto

La pandemia ha influito profondamente sulle nostre attività e sull'economia in generale, le abitudini di ciascuno sono mutate e le esigenze di consumo sono tuttora in continuo cambiamento. Si ipotizza che periodo di incertezza possa non veder la fine a breve termine e il 2021 si prospetta come un anno altrettanto instabile, in cui dovremo ricercare nuovi equilibri e nuove modalità di scambio affinché i bisogni di produttori e consumatori possano sentirsi nuovamente appagati.

Durante la prima ondata, anche nel mondo rurale come in ogni altro settore produttivo, la reazione alle nuove esigenze di distribuzione è stata repentina, istintiva e per la maggior parte giocata attraverso l’implementazione del digitale: si sono improvvisati e-commerce, siti vetrina, sistemi di asporto e consegne a domicilio, l’uso dei social a fini business… Nella fase attuale però è meno opportuno concentrare l’attenzione su soluzioni a breve termine, occorre piuttosto dirottare le energie aziendali verso la realizzazione di trasformazioni della distribuzione a lungo termine.


I possibili scenari in presenza per aziende agricole, botteghe di prossimità, ristoranti e cucine

Il variare dei decreti ministeriali e l’incertezza delle interpretazioni recepite dagli enti territoriali non garantisce la realizzabilità dei molteplici mercati all’aperto, che ogni anno rappresentano la migliore occasione delle festività per portare la campagna in città. Inoltre, i possibili mutamenti di zone di criticità nelle prossime settimane inducono a supporre che alcuni dei consueti canali di acquisto in presenza possano subire limitazioni.


Tuttavia non dovrà essere affatto sottovalutata la possibilità della distribuzione de visu: spostarsi per fare la spesa è considerata una necessità e talvolta è un mezzo per ritrovare la normalità necessaria ad affrontare il peso di queste giornate.

Il 49% degli acquirenti che prevedono di fare acquisti natalizi ha dichiarato che sceglierà i negozi che offrono la possibilità di acquisto senza contatto e il 38% di questi acquirenti ha affermato che utilizzerà le opzioni di acquisto online e di ritiro in negozio o all'esterno.

Sarà quindi utile farsi trovare pronti: approntare spazi di vendita adeguati alle nuove normative, garantendo oltre alla sicurezza, la rapidità di acquisto, orari di apertura chiari e possibilmente prenotabili e accorgimenti innovativi e creativi che permettano operazioni di acquisto fluide, efficaci ma anche soddisfacenti ed umane.


Non è scontato che, qualora venga offerta la possibilità di acquisto in presenza, i consumatori siano disposti a raggiungere gli spazi di vendita; al di là degli obblighi imposti dai decreti, il clima di disorientamento spinge verso tendenze di comportamento cautelari. Per questi motivi, la possibilità della consegna a domicilio sembra fare davvero la differenza sulle scelte del consumatore.


Per gli agricoltori e i piccoli commercianti può non essere facile organizzare questo tipo di servizio, sia se gestito all'interno che se delegato all'esterno della propria azienda, ma esistono molte possibilità per approntarlo anche in fretta e personalizzarlo a seconda delle risorse della realtà aziendale. La cura con cui il servizio viene reso al consumatore e piccole attenzioni riservate, sono occasioni di fidelizzazione da non sottovalutare.

La consegna a domicilio è ormai strategica nel caso della ristorazione, dove la naturale evoluzione del delivery è diventata in questo autunno la cosiddetta Dark Kitchen o Pop-up Kitchen. Sorta inizialmente nelle grandi città questa nuova modalità di fare cucina rappresenta anche per il mondo rurale l'opportunità per resistere alle restrizioni: si tratta di un ristorante chiuso al pubblico, dove spesso i camerieri si sono trasformati in fattorini che consegnano a domicilio menu completi. La novità, scaturita a seguito degli obblighi imposti, ha intercettato una tendenza sempre più forte soprattutto tra i più giovani consumatori a ordinare cibo pronto talvolta anche due o tre volte a settimana, aspettandosi un servizio veloce, un'ampia scelta e un buon rapporto qualità-prezzo. È a chiaro che per molte storiche cucine si tratta di un cambiamento radicale, ma non è impossibile e soprattutto può aprire la strada ad importanti miglioramenti della gestione aziendale. Far emergere la propria personalità con questa nuova modalità di condivisione sarà la vera sfida dei ristoratori, anche e soprattutto durante le prossime festività!


I possibili scenari online per aziende agricole, botteghe di prossimità, ristoranti e cucine

Parlare di consegne a domicilio significa aver spostato la visibilità della propria offerta di prodotti dal banco fisico a un altro spazio, solitamente virtuale.




Dall’inizio della pandemia l'interesse per lo shopping online è salito del 200% in tutto il mondo e rispetto ai pronostici per il periodo marzo-giugno 2020 sono stati spesi 77 miliardi di dollari in più negli acquisti online.

Se consideriamo che

il 54% degli acquirenti italiani ha dichiarato di pianificare i propri acquisti e di verificare online la disponibilità di un articolo prima di andare a comprarlo, e le ricerche web di "disponibile nelle vicinanze" sono cresciute in tutto il mondo di oltre il 100% rispetto allo scorso anno,

è davvero inevitabile, anche per il mondo rurale, prendere in considerazione la piazza digitale per raggiungere il proprio pubbico. Inoltre


il 57% degli acquirenti italiani nel giugno 2020 ha dichiarato di preferire i piccoli negozi locali (Fonte studio Ipsos) e la tendenza ad acquistare prodotti di prossimità e a KmZero è in forte aumento e destinata a salire nelle festività e nel 2021.

Questo significa che nessuna attività economica del comparto alimentare - né azienda agricola o di trasformazione, bottega di vicinato commerciale o artigianale, pasticceria, bar, ristorante, o cucina - potrà prescindere, nel breve periodo, dal metter in piedi strategie digitali agili per raggiungere i clienti dove e quando preferiscono effettuare acquisti.


Essere online non significa necessariamente avere un sito web, né tantomeno sentirsi obbligati ad avviare un e-commerce, ma è indispensabile aver costruito un’immagine digitale consultabile per farsi facilmente trovare.

Esiste una gamma di opportunità pressoché infinita per raggiungere i possibili acquirenti, con il vantaggio che facilmente si possono scegliere le caratteristiche e le sensibilità del pubblico a cui rivolgersi. Molte di queste opportunità hanno costi irrisori o sono addirittura gratuite, ciò che serve, oltre al sapersi orientare, è una buona strutturazione del sistema, la definizione di precisi obiettivi e la pianificazione delle azioni necessarie per costruire la propria piazza virtuale.


Gli scenari a cui siamo di fronte dimostrano che sta nascendo una nuova modalità di fare impresa a cui non si può sfuggire. È importante non subirne le conseguenze ma diventare parte attiva del cambiamento, scegliendo con consapevolezza la propria strategia e personalizzandola al massimo in modo da differenziare i propri prodotti ed operare in linea con i propri valori, con le proprie aspettative e con i propri talenti.


Continua a seguire il blog per scoprire alcuni consigli sulle strategie di comunicazione per le prossime festività e se hai bisogno di consigli personalizzati o di aiuto per realizzare azioni specifiche per la tua attività puoi contattarmi all'indirizzo

marketingrurale@gmail.com







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