irebalducci
Che fare per le feste?
Il periodo delle festività dal punto di vista commerciale rappresenta uno dei momenti più attivi e conseguentemente più redditizi dell’anno per la maggior parte delle attività economiche.
Per il mondo rurale in particolare, i mercati di Natale per le strade e nelle piazze urbane sono da sempre il miglior canale per entrare fruttuosamente in città: produttori agricoli e artigiani hanno l’occasione di contattare direttamente i propri consumatori, incontrare quelli che raramente si spostano nelle vicine campagne per turismo e raccontare le loro storie, innescando quelle dinamiche di fiducia indispensabili a garantire la solidità dei consumi per i mesi a venire.

Immaginare quest'anno lo shopping natalizio per le strade reca a tutti una certa preoccupazione; giorno dopo giorno emerge in ciascuno la consapevolezza che le festività del 2020 saranno decisamente particolari e che la dimensione dell'acquisto sarà profondamente diversa.
Da una ricerca Ipsos del mese di giugno emerge che il 24% degli acquirenti italiani che normalmente acquista in negozio quest'anno non lo farà e il 50% degli acquirenti afferma che la pandemia avrà ripercussioni sul loro modo di fare acquisti per le festività. Ovviamente da allora i numeri sono in aumento e probabilmente destinati a salire anche nelle prossime settimane.
Sia che tu conduca un'azienda agricola, vitivinicola, olearia, casearia, un birrificio, un'impresa di ristorazione o qualsiasi altra attività legata al mondo del cibo, pianificare le tue produzioni e la loro promozione nel modo consueto per questo periodo non sarà evidentemente conveniente e prevedere di utilizzare azioni di marketing impetuoso, spinti dalle necessità di accaparrarsi rapidi risultati, può trasformarsi facilmente in un insuccesso, in un periodo in cui, soprattutto l'intero comparto food, ha bisogno di inanellare solidi - anche se piccoli - successi.
È anche facile cadere nella trappola del pessimismo e della rassegnazione e vivere le prossime settimane “alla giornata” accontentandosi di quello che accadrà oppure arrendendosi al fallimento.
Il periodo è davvero complesso, ma ogni crisi ci consegna importanti novità positive, focalizzando l’attenzione su queste si può iniziare a risalire la china e un passo alla volta cogliere delle sorprendenti opportunità.

Le certezze positive
1. La chiusura di questo anno solare rappresenta un passaggio emotivo più carico del solito: il bisogno di lasciarsi alle spalle le difficoltà e i tormenti del 2020 e di guardare positivamente al futuro potrebbe sviluppare nei consumatori, aumentati desideri di circondarsi di novità e spingerli quindi a fare acquisti secondo nuovi valori e con maggiore spirito critico. Far leva sulle caratteristiche dei propri prodotti più in linea con le mutate aspettative dei consumatori è la cosa più utile per mettersi in contatto con un tipo di pubblico più adatto e recettivo alla propria proposta.
2. Per alcuni settori la crisi economica conseguente alla pandemia ha assicurato un incremento senza precedenti dei livelli di vendite, complici le mutate abitudini delle persone durante il lockdown. Analizzando i nuovi bisogni dei consumatori e i nuovi modi di fare acquisti si possono progettare strategie di vendita e di promozione più adeguate alle aspettative di quelle nicchie di mercato ancora disposta a fare acquisti, persino spendendo più di prima.

3. Il cibo, il cui settore produttivo è stato forse il più penalizzato dalle restrizioni per il contenimento della pandemia, è diventato tutto ciò che resta a fare convivialità in nuclei familiari di numero ristretto e confinati nelle proprie abitazioni. Lo abbiamo visto nello scorso lockdown con la corsa all’accaparramento di certe tipologie di materie prime e con il proliferare di immagini sui social legate alla riscoperta dell’abilità di cucinare degli italiani. Studiando migliori posizionamenti di prodotto e valutando canali di distribuzione alternativi diventa possibile attrarre certi tipi di consumo.
4. Alcuni scienziati hanno ripetutamente messo in luce una prospettiva della crisi sanitaria capace di premiare le piccole produzioni rispetto a quelle su scale industriale: una dieta sana e variata è quella che ci garantisce un miglior sistema immunitario per far fronte alle malattie per questo è consigliabile nutrirsi con prodotti di stagione, freschi e non inquinati da sostanze di sintesi. Sia che tu produca in campo sia che tu trasformi prodotti agricoli o realizzi menu in cucina, la qualità del tuo processo produttivo e la capacità di comunicarlo all'esterno, fanno la differenza sul valore del prodotto che offri. Un cibo sano, pulito e locale è oggi una delle principali richieste dei consumatori.
Di fronte allo scenario di cambiamento aperto l'unico obiettivo sarà quello di rispondere alle esigenze dei consumatori in modo sì tempestivo ma soprattutto efficace e questo è possibile solo mantenendosi in ascolto della domanda man mano che si realizzano le azioni strategiche.
Fare un buon Marketing rurale, nelle prossime settimane, significa aumentare l’attenzione sul pubblico e lavorare concentrati sulle scelte relative alla DISTRIBUZIONE e COMUNICAZIONE dei prodotti agricoli, artigianali e della ristorazione.
Continua a seguire il blog per avere consigli su come modificare efficacemente il tuo modo di vendere e di raccontare i tuoi prodotti, oppure contattami per maturare insieme strategie personalizzate per vendere nelle prossime festività.
marketingrurale@gmail.com